Siamo circondati dai “blog a punti elenco”: 5 motivi per …, 10 libri da …, 15 chissà-cosa per…
C’è un motivo se questo tipo di blog ha tanto successo… Ma, sinceramente, ha un po’ rotto.
Soprattutto per gli articoli che scrivo per lavoro, ma anche per qualcuno che pubblicherò qui, mi capita molto spesso di scrivere quelli che ora chiamerò “blog a punti elenco” o anche “blog a liste“: 10 motivi per amare Harry Potter, 5 errori da evitare facendo Content Marketing, 10+1 luoghi da vedere a Milano… Insomma, articoli formati da un elenco puntato più o meno lungo, con numeri più o meno “affascinanti” (3, 5, 10…).
I “blog a punti elenco” (o “blog a liste”, se preferite. Poi magari questo tipo di blog ha pure un nome specifico, ma al momento non lo conosco) sono particolarmente diffusi nel web. Sono facili da leggere, veloci da scrivere e pare che piacciano tanto alla SEO. Ciononostante, sto sviluppando una sorta di repulsione verso questo tipo di blog (e, per reazione, ci faccio dell’ironia).
Nel web gli articoli stanno diventando tutti uguali, seguendo questa struttura. Una struttura che sembrs “impigrire” i blogger, i quali non si sforzano di scrivere qualcosa di discorsivo ma comunque facile da leggere.
Inoltre non c’è un titolo che sia un pelo intrigante, suggestivo, originale: sono tutti “10 cose di…”, “Le 3 cose migliori per…”, “I 5 motivi per…”
E poi, come si stabilisce il numero di elementi all’interno del blog?
3, 5 e 10 “suonano meglio” rispetto a 6, 8 o qualsiasi altro numero, e quindi si scelgono sempre quelli? O perché è molto probabile che le persone cerchino su google “10 cose da fare a Venezia in due giorni”?
Immagino per entrambi i motivi, ma per raggiungere questo numero necessariamente:
- elimini qualcosa dal tuo discorso (hai trovato 6 motivi? Non importa, ne cancelli uno per farli diventare 5)
- sei costretto ad ingegnarti per arrivare ad un numero preciso (hai trovato 9 argomentazioni per il tuo blog? Non importa, devi trovare per forza la decima!)
- devi avere la fortuna di beccare subito il numero perfetto (manco li dovessi giocare al lotto)
Costringerci a queste “pratiche” potrebbe appiattire l’argomento del blog o portare a scrivere un articolo che, tolti i numeri, non ha molta sostanza. Anzi, senza “potrebbe”: fa entrambe le cose (per approfondire l’argomento, vi consiglio questo post).
Certo, i “blog a punti elenco” sono pensati appositamente per essere letti facilmente dagli utenti, che riescono con più semplicità a scansionare la pagina grazie all’elenco puntato. Tuttavia, per come è fatto il cervello umano, questa facilità nel leggere si traduce anche in una facilità nel dimenticare (e non lo dico solo io).
Di un blog non ricordi ogni singolo punto dell’elenco. Ricordi il senso, il fulcro, il “cuore” della sua argomentazione. Ma cosa rimane di questo “cuore”, se tale argomentazione viene affrontata semplicemente con un punto elenco, ossia con frasi sconnesse che non sono collegate tra di loro?
Non voglio certo condannare a priori tutti i “blog a punti elenco”, ma questo sovraffollamento di articoli con la stessa struttura è un appiattimento che innervosisce (o diverte) sia gli addetti ai lavori che gli utenti.
Il blogger, nella maggior parte dei casi, scrivendo articoli di questo tipo:
- sta facilitando te stesso
- non ha idee migliori di un punto elenco
- ha tanti articoli da scrivere e non tutti possono avere lo stesso livello di approfondimento e di contenuto, spesso per mancanza di tempo
Capita. L’importante è esserne consapevoli e, intanto, provare a trovare delle alternative.
E quindi queste 5 alternative quali sono?
Tornando a noi: io le 5 alternative del titolo in realtà non le ho (sì, ho palesemente mentito, scusate), ma ho fatto alcune riflessioni che spero di riuscire a mettere in pratica in questo blog, migliorandole o bocciandole.
Un modo anche scontato per evitare il blocco di testo che nessuno leggerebbe è alternare parole e immagini (o gif), oppure sfruttare diverse grandezze di testo all’interno di un articolo, servendosi anche di font formattati in modo diverso.
Nel blog del mio sito non faccio uso di immagini, di solito (a parte quella di copertina), ma mi piace alternare diversi tag title e ho un debole per il block “citazione”: in questo modo spero di rendere la lettura meno monotona.
Hai altri suggerimenti sull’argomento?
Sono curiosa di conoscerli!
Cerco da qualche tempo di evitare i “blog a punti elenco”, ma ogni tanto ci ricasco comunque…
Questo blog fa uso di schwa (ǝ – Ǝ)
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