Scrivere nel web non serve più a niente?
Creare un blog è una cattiva idea?
Insomma… I blog sono morti?
Risposta breve:
No.
Risposta lunga:
Qui sotto!
La domanda di oggi è: “I blog sono morti?”
Ti sto rispondendo con un blog, quindi puoi già immaginare quale sia la risposta. Ma le risposte semplici, si sa, non esistono: dietro quel “no” si cela una serie di considerazioni che andremo a vedere insieme, così potrai toglierti qualsiasi dubbio in merito!
Se un tempo, quando internet era come il Far West e tutto era ancora da esplorare, la figura del blogger era vista come qualcunǝ che raccontava le proprie passioni e i fatti propri in stile Caro diario (con risultati a volte interessanti, altre volte un po’ meno), oggi il blog è legato in maniera indissolubile a quello di Content Marketing e di Inbound Marketing.
Per farla breve: che si parli di Content o di Inbound Marketing, l’utente ideale viene raggiunto non con messaggi pubblicitari, ma attraverso la produzione di contenuti per i quali mostrerà dell’interesse.
C’è chi afferma che i social e piattaforme come Youtube e Twitch abbiano superato i blog: si tratta di luoghi dove le persone interagiscono maggiormente, “invogliate” dal contenuto visivo. Insomma, quello che si dice nel web è questo: i blog sono morti. Eppure questa sentenza non sembra corrispondere a verità… Certo, sembra destinata a tornare ciclicamente (se ne parlava già nel 2012), un po’ come gli avvertimenti delle tante “Apocalissi stile 2012” alle quali – pensate un po’! – siamo sopravvissuti tranquillamente. E, allo stesso modo, anche i blog esistono ancora.
Ma allora da dove arriva tutto questo allarmismo?
Probabilmente la risposta è da ritrovare qui:
Spesso si confonde il concetto “morte” con quello di “cambiamento” e la stessa cosa sta succedendo con la questione dei blog.
Ma i blog non stanno morendo: stanno cambiando.
I blog sono come i serpenti: hanno cambiato pelle…
… e si stanno adattando ad un nuovo habitat, che diventa sempre più competitivo. Emergere su Google non è di certo una passeggiata: questo perché vengono pubblicati sempre più contenuti e, per non rimanere sopraffatti, è necessario andare oltre la scrittura di un blog della lunghezza di un paio di paragrafetti.
Per ottenere risultati soddisfacenti, quello che bisogna fare è rimboccarsi le maniche e scrivere contenuti davvero di qualità, rivolgendosi in modo sempre più preciso alla propria nicchia e prendendo in considerazione parole chiave più lunghe (le cosiddette long tail keyword) quando entra in gioco la SEO.
L’importante è essere consapevoli del fatto che aprire un blog oggi non garantirà un sostanzioso conto in banca domani, e nemmeno dopodomani: si tratta di un lavoro certosino che richiede pazienza e dedizione, senza mollare la spugna quando il risultato positivo non si manifesta nell’immediato.
Ma ne vale comunque la pena!
Grazie al blog puoi raggiungere i tuoi clienti/utenti ideali in maniera organica e nel modo migliore possibile: non sei tu a trovare loro, sono loro che trovano te. E questo avviene spontaneamente, senza pubblicità invadenti!
Certo, l’interazione degli utenti all’interno del blog è praticamente inesistente: quella sì che è davvero morta! Ma quell’interazione tanto desiderata è da ricercare in altre soluzioni: i social, ad esempio, capaci di gestire un flusso importante di persone verso quei contenuti (come i blog, appunto!) che sono stati creati per essere letti dalla nostra utenza.
Detto in altre parole: il feedback dei tuoi articoli sarà da ritrovare non nei commenti sotto il tuo blog, ma in altre azioni compiute dagli utenti (non solo le interazioni sui social ma, ad esempio, anche l’iscrizione ad una newsletter).
Se arrivatǝ a questo punto non sei ancora convintǝ delle potenzialità di un blog, ti lascio con qualche altra considerazione:
1. Il blog è tuo, solo tuo
“E certo, di chi dovrebbe essere?!” potresti chiederti, ma non è una cosa così scontata. Nelle piattaforme social, ad esempio, i contenuti subiscono periodicamente una serie di regole alle quali devono sottostare, prima di tutto gli algoritmi.
I Social Media Manager sanno bene che i social si aggiornano ad un ritmo sostenuto e c’è sempre una qualche novità a cui adattarsi con fatica: cosa che non succede quando hai un blog tutto tuo! Certo, bisogna tenere in considerazione come funzionano i motori di ricerca e praticare un minimo di SEO ma, per il resto, ci fai quel che vuoi: tuo il blog, tue le regole!
2. È fondamentale per posizionarsi
L’ossessione di molti business online è il posizionamento sui motori di ricerca, ossia a quale “altezza” si trova il tuo sito nei risultati di Google quando un utente digita determinate parole chiave (ovviamente più si è in alto, meglio è).
Il blog aiuta considerevolmente questo fattore, specialmente se gli articoli al suo interno sono stati scritti pensando alle parole chiave giuste, e lo fa in modo organico: dando tempo al tempo, un articolo di blog può risultare primo tra i risultati di Google anche senza l’intervento di Ads a pagamento. Insomma, il blog ti permette di essere trovatǝ più facilmente dagli utenti: questo significa anche più traffico e visibilità per il sito e, quindi, per il tuo business.
3. Puoi farci quello che vuoi
Lo strumento “blog” è adatto praticamente a qualsiasi tipo di business: non a caso, quando si parla di blog, si ritrovano spesso gli aggettivi “trasversale” e “flessibile”. Che tu abbia un sito corporate o un e-commerce, potrai sfruttare i contenuti del blog a tuo piacimento, usando il tone of voice che ritieni più adatto e diffondendoli attraverso gli altri canali di cui disponi.
4. Migliora la tua reputazione
La missione principale del blog è quella di creare un punto di contatto tra il tuo business e gli utenti, portando ad una relazione di fiducia basata su contenuti esaustivi e di qualità, che non mirano direttamente al “vendere cose”. Più blog meritevoli pubblicherai, più crescerà la tua reputazione!
5. Funziona anche da “archivio”
Molte persone si definiscono blogger quando affermano di avere un “blog su Instagram”, ma fare affidamento esclusivamente sui social non significa avere un proprio blog. I social cavalcano l’attualità e, anche nel caso in cui abbiano un minimo di organizzazione dei propri contenuti (pensiamo alle stories in evidenza di Instagram), sono piuttosto dispersivi. La valenza di un post social è passeggera, domani è già una roba vecchia.
Invece il blog resiste al tempo e, se scritto nel modo giusto, troverà sempre nuovi utenti pronti a leggerlo. Inoltre il blog offre una solida struttura di base, che poggia su data di pubblicazione, categorie, tag e altri fattori, che permettono una facile navigabilità anche tra gli articoli un po’ “vecchiotti”.
Per chi il blog è davvero una strada persa
Diciamoci però la verità: i blog sono davvero morti… per qualcuno.
Se sei una persona impaziente che vorrebbe “scalare le classifiche” di Google dall’oggi al domani e che è già pronta a veder quadruplicato il proprio traffico sul sito, allora il blog non è lo strumento giusto per te.
I vantaggi portati dal blog richiedono costanza, organizzazione, pazienza e, ovviamente, una strategia di marketing alla base: non è un caso che le imprese, anche quelle medio-piccole, deleghino questa parte importante della loro comunicazione ad unǝ professionista che sappia “dove mettere le mani”. Tenere aggiornato un blog, infatti, è un vero e proprio lavoro a parte!
È anche piuttosto normale, specie all’inizio, scrivere qualche articolo spintƎ dall’entusiasmo, per poi rendersi conto di non avere abbastanza tempo o idee per portarlo avanti.
Se anche tu ti trovi in una difficoltà simile, sentiamoci: parleremo insieme del tuo business e di come il tuo blog potrà aiutarti a crescere!
Questo blog fa uso di schwa (ǝ – Ǝ)
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